giovedì 23 aprile 2009

Le pagelle: COMME DES GARCONS FALL WINTER 2009 2010



Dall’armadio di Rei Kawakubo fantasmi del guardaroba della nonna riportano alla mente ricordi d’inizio 900. A metà tra poesia alla Marras e sperimentazione senza freni, queste evanescenti figure si colorano, a tratti, di ascendenze manga. Il plaid che riscalda le vostre ossute ginocchia, piene di tarli, non verrà più abbandonato sul divano ma diventerà l’accessorio che caratterizzerà le vostre sortite: e se avete fatto tanto per mantenere quel briciolo di dignità che vi era rimasto, beh, potete considerarla già persa… avranno di che deridervi, specialmente quando avrete l’ardire di comprare anche la stufetta-bag al cherosene con inserti di “cavallina storna che cercava colui che non ritorna” della prossima collezione SS 2010 (la inventeranno vero?)! A parte questo incipit giocoso e cercando di accantonare le soluzioni drammatiche che nella sfilata fanno colore, la collezione è molto interessante, a partire da cappotti che ampi scendono, quasi senza forma, a castigare la figura, fino ai km di tulle utilizzati per chiudere tutto in un bozzolo che riesce a delineare una silhoette originalissima. Ovviamente è difficile capire cosa di tutto questo arriverà dai negozi… non riesco tanto a capire cosa possa rimanere dopo una ben giustificata potatura. La collezione è piena di innesti e la maison infatti è proprio conosciuta per la sua capacità di creare ibridi interessanti. Ma a volte io non capisco pur essendo conoscente che, sotto la scorza, c’è qualcosa di veramente buono. Per ora, sbagliando, do un 6 e mezzo

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