domenica 24 ottobre 2010

Le pagelle: RICK OWENS SPRING SUMMER 2011


L'ade sta a Rick Owens come l'Auricchio sta ad Ela Weber. Anime in pena nel girone dei dannati, gelide valchirie dagli elmi stilizzati vestite con lastre di ghiaccio che come ectoplasmi cinerei in una livrea croccante e appuntita frusciano in questa demi-couture dal sapore quasi mitologico. Tagli netti, a forbice, accentuano le superfici che accartocciate si erigono dal corpo, verso l'alto, aprendosi e disegnando silhouette potenti e ferme come colonne sacre di un opistodomo. Origami di cotone irrigidito che si aprono sulle spalle e sulle mini giacche con una profilassi altamente scenica diventano catalizzatori di copiosi volumi sbuffanti nelle gonne che ricadono, come tende pesanti davanti alla porta di un salotto, sulle gambe. Nero, bianco, grigio ghiaccio fumoso, verde oliva, cerniere e Rick Owens aitante che, sbracciato, saluta fiero e sempre più a metà tra Silvia Toffanin e Guernica di Picasso. Deliziose suggestioni che citano la couture e caratterizzano questa interessante prova d'autore: un 8.

3 commenti:

  1. ...SILVIA TOFFANIN ? UAHAUHUAHAUAHUAHAUAHA!!!!!

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  2. Non amo lo stile così essenziale, lo trovo poco originale e troppo freddo!

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  3. 10 10 10!!! Vedendola dal vivo mi ha impressionata ancora di più... e ben di più di tutte le altre sfilate che ho potuto vedere... è semplicemente geniale, l'incrocio fra portabilità e plasticità/concetto, dei colori sublimi (quel grigio chiarissimo è bello da morire), e poi tutta un'iconografia interessantissima alla quale accenni anche tu... altro che 'peplo' o neoclassicismo... è semplicemente una teogonia firmata Owens, che sogno.

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